Venerdì 28 marzo 2025
Ore 16,00
Sala dei Presidenti
REGISTRAZIONE DELLA CONFERENZA
Sezione di
Storia, Lettere e Arti
in collaborazione con
SOCIETA' DANTE ALIGHIERI - Sezione di Modena
La pubblicazione del volume di Elisabetta Graziosi Andrea Costa e Giovanni Pascoli. Un’amicizia socialista (Roma, Viella, 2024) è stato l’evento di maggiore rilievo dell’anno 2024 nell’ambito degli studi pascoliani.
Attraverso il recupero e l’analisi di documenti spesso sconosciuti e inediti, recuperati nel corso di alcuni decenni, l’autrice ricostruisce le ‘vite parallele’ dei due romagnoli, che ebbero un ruolo importante nel passaggio fra Ottocento e Novecento. A Bologna in giovinezza Costa e Pascoli si conobbero, si frequentarono, furono amici all’università intorno a Carducci e compagni di imprese sovversive. Aderirono all’Internazionalismo, che raccoglieva in quegli anni giovani che avrebbero lasciato un segno. Seguì poi una lunga storia di lontananza e di silenzio, ma molte delle idee erano e rimasero comuni. Come Costa, Pascoli si professò socialista fino alla fine. E alla fine giunsero quasi contemporaneamente nel 1910 e nel 1912.
Il libro fa finalmente chiarezza sia sugli anni giovanili di Pascoli a Bologna, «goliardo e sovversivo» (un ‘vuoto’ nella biografia pascoliana, su cui la critica non aveva mai indagato a fondo), sia sull’interpretazione del discusso discorso La grande proletaria si è mossa del 1911, collocato risolutamente nel contesto delle varie anime del socialismo dell’epoca.
L’autrice, bolognese di nascita e di formazione, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Bologna.
Attraverso il recupero e l’analisi di documenti spesso sconosciuti e inediti, recuperati nel corso di alcuni decenni, l’autrice ricostruisce le ‘vite parallele’ dei due romagnoli, che ebbero un ruolo importante nel passaggio fra Ottocento e Novecento. A Bologna in giovinezza Costa e Pascoli si conobbero, si frequentarono, furono amici all’università intorno a Carducci e compagni di imprese sovversive. Aderirono all’Internazionalismo, che raccoglieva in quegli anni giovani che avrebbero lasciato un segno. Seguì poi una lunga storia di lontananza e di silenzio, ma molte delle idee erano e rimasero comuni. Come Costa, Pascoli si professò socialista fino alla fine. E alla fine giunsero quasi contemporaneamente nel 1910 e nel 1912.
Il libro fa finalmente chiarezza sia sugli anni giovanili di Pascoli a Bologna, «goliardo e sovversivo» (un ‘vuoto’ nella biografia pascoliana, su cui la critica non aveva mai indagato a fondo), sia sull’interpretazione del discusso discorso La grande proletaria si è mossa del 1911, collocato risolutamente nel contesto delle varie anime del socialismo dell’epoca.
L’autrice, bolognese di nascita e di formazione, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Bologna.